Il Palazzo di Caterina (Ekaterininskij Dvorec), situato all’interno della splendida reggia di Pushkin, a 27 km da San Pietroburgo, è considerato il più imponente e ricco esempio del rococò russo.
Progettato dall’architetto Rastrelli, l’edificio è caratterizzato da una struttura semicircolare e da un’imponente facciata, lunga 306 m, che racchiude il vasto cortile d’onore.
Il turchese, il bianco delle colonne, lΓÇÖargento dei tetti e lΓÇÖoro delle sculture e delle decorazioni e delle cupole: ecco i colori del palazzo che Caterina II volle per i suoi soggiorni estivi.
La quantità d’oro usata per abbellire il palazzo è veramente incredibile ed è stato stimato che raggiunga il peso di 120 kg.
L’interno, sfarzoso almeno quanto la parte esterna, è costituito da un insieme di splendide sale alle quali si accede attraverso l’Ottocentesco Scalone di Gala, opera di Monighetti.
Tra gli ambienti di maggior prestigio spicca in particolare la Sala Grande, opera di Rastrelli, i cui 860 mq venivano utilizzati per dare vita ai pi├╣ sontuosi ricevimenti e balli di corte, in occasione dei quali lΓÇÖimmenso salone era illuminato da ben 696 candele!
Particolarmente interessanti sono inoltre la Sala Bianca, o dei Cavalieri, e la Sala da Pranzo di Gala, arredata ancora con i mobili dell’epoca; sulla tavola, la cui forma riproduce le iniziali di Elisabetta Petrovna, figlia di Pietro I, fa bella mostra di sé il servizio da tavola in porcellana prodotto per la corte dalle manifatture Gardner e soprannominato "moscovita".
La costruzione dell’ala del palazzo che si affaccia sul giardino, detta Galleria Ionica, fu affidata da Caterina a Cameron il quale realizzò per la sovrana quello che oggi è noto come Appartamento di Caterina, o Padiglione di Agata. Per volontà della zarina l’insieme si ispira ai ritrovamenti di Pompei ed Ercolano e quindi al più puro stile in voga nella Roma antica.
Purtroppo buona parte di questo splendido complesso architettonico è stata distrutta, o gravemente danneggiata, durante l’occupazione tedesca avvenuta nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Fortunatamente però, grazie a un complesso e costosissimo restauro reso possibile dalla presenza dei bozzetti originali e di alcune immagini fotografiche, è stato possibile riportare agli antichi fasti gran parte del palazzo.